Contributi per la biodiversità
I contributi per la biodiversità sono erogati per promuovere e preservare la naturale diversità delle specie e degli habitat. La biodiversità è la varietà della vita e consente numerosi servizi ecosistemici quali la conservazione delle risorse genetiche, la regolazione naturale dei parassiti o la creazione di uno spazio ricreativo a beneficio di tutta la società. Nei terreni agricoli, a causa della crescente meccanizzazione del lavoro e dell'intensivazione della gestione delle superfici le condizioni ecologiche si sono uniformate con conseguente calo della biodiversità. I contributi per la biodiversità sono finalizzati a contrastare questa perdita di specie prioritarie e preziosi habitat attraverso l'impianto e l'interconnessione delle cosiddette superfici per la promozione della biodiversità. I contributi per la biodiversità comprendono i contributi per la qualità e il contributo per l'interconnessione. Vengono versati per l'impianto e la cura di superfici per la promozione della biodiversità (SPB) nonché per la loro interconnessione. Alcuni degli obiettivi fissati nella Politica agricola 2014-2017 (PA 14-17) relativi alla promozione della biodiversità erano già stati raggiunti a fine 2015.
Obiettivi relativi alla biodiversità per il 2017 e stato nel 2015
Obiettivo per il 2017 | Stato nel 2015 | |
Livello qualitativo I | 65 000 ha SPB nella regione di pianura | 73 000 ha |
Livello qualitativo II | 40 % delle SPB con qualità | 35 % |
Interconnessione | 50 % delle SPB interconnesse | 71 % |
Contributi per la qualità
I contributi per la qualità vengono erogati per la gestione delle superfici per la promozione della biodiversità a due livelli qualitativi. Il livello qualitativo I (Q I) corrisponde a quello dell'ordinanza sui pagamenti diretti (OPD) vigente fino al 2014, il livello qualitativo II (Q II) a quello della precedente ordinanza sulla qualità ecologica (OQE). Oltre agli elementi ecologici promossi finora, nel 2015 sono stati introdotti contributi a favore di strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili. L'impianto di SPB è finalizzato a creare superfici variate e ricche di specie che offrono un habitat naturale per flora e fauna. I contributi per la qualità per diversi tipi di SPB sono erogati in maniera graduata in base al livello qualitativo e alla zona. Sono integralmente finanziati dalla Confederazione.
Livello qualitativo I
I contributi per il livello qualitativo I hanno l'obiettivo di preservare la varietà della flora e della fauna autoctone nelle aree agricole e di aumentarla laddove possibile, nonché di sostenere la preservazione delle strutture e degli elementi paesaggistici tipici.
Le condizioni del livello qualitativo I sono le seguenti.
Su alcune SPB, come i prati sfruttati in modo estensivo o i prati da strame, non devono essere utilizzati concimi perché ciò favorisce la preservazione e la promozione delle specie bersaglio e faro nei terreni magri.
Le piante problematiche vanno combattute per evitare che le specie dannose per l'agricoltura e la biodiversità, quali romice o neofite invasive, si diffondano in maniera incontrollata.
È vietato usare prodotti fitosanitari, perché la loro applicazione su vasta scala pregiudicherebbe anche le specie bersaglio e faro da promuovere. Sono comunque ammessi trattamenti pianta per pianta o puntuali in caso di piante problematiche, sempreché queste non possano essere rimosse meccanicamente con un aggravio ragionevole, nonché l'applicazione di determinati prodotti fitosanitari nelle colture di alberi da frutto ad alto fusto nei campi e sulle superfici viticole con biodiversità naturale.
La vegetazione tagliata deve essere rimossa, onde evitare un carico indesiderato di sostanze nutritive. Si possono tuttavia formare mucchi di rami e di strame se indicati per motivi legati alla protezione della natura o nell’ambito di progetti di interconnessione. Sono infatti un nascondiglio ideale per diversi animali di piccola taglia e anche un ottimo rifugio dove deporre le uova per bisce e altri rettili.
Non è consentito pacciamare e impiegare macchine frantumatrici perché così si distruggerebbero piccole strutture utili, ad esempio, per preservare le api selvatiche.
Per la semina possono essere utilizzate soltanto miscele di sementi raccomandate dall'UFAG, per far sì che vengano seminate soltanto specie adeguate alle condizioni locali e favorevoli per la biodiversità.
Le piccole strutture improduttive su pascoli sfruttati in modo estensivo, terreni da strame e prati rivieraschi lungo i corsi d'acqua danno diritto ai contributi fino a concorrenza di una quota del 20 per cento al massimo della superficie. Le piccole strutture servono a promuovere molte specie bersaglio e faro della fauna.
Livello qualitativo II
Attraverso i contributi per il livello qualitativo II, la Confederazione promuove le SPB di qualità biologica superiore. Sulle SPB di livello qualitativo II sono presenti determinate specie indicatrici e caratteristiche strutturali.
Per queste superfici si applicano anche le seguenti esigenze, oltre a quelle vigenti per il livello qualitativo I.
Le SPB devono avere qualità botanica o presentare strutture favorevoli alla biodiversità. L'obiettivo è garantire una promozione speciale per le superfici che sono particolarmente pregiate per raggiungere gli obiettivi legati alla biodiversità.
Non è ammesso l'utilizzo di falciacondizionatrici perché ciò riduce sensibilmente il tasso di sopravvivenza degli animali di piccola taglia.
Contributi per l'interconnessione
La Confederazione sostiene progetti dei Cantoni per la promozione dell'interconnessione e della gestione adeguata delle SPB. L'interconnessione di spazi vitali è indispensabile per preservare e promuovere le diverse specie di flora e fauna. Per questo le SPB vengono impiantate nelle vicinanze di e/o a poca distanza da oggetti di protezione della natura. Le superfici vengono inoltre gestite in base alle esigenze relative all'habitat delle cosiddette specie bersaglio e faro. Le specie mobili possono diffondersi e insediarsi in nuovi siti. Le SPB interconnesse possono fungere da corridoio tra diversi spazi vitali per i mammiferi.
Sono versati contributi per l'interconnessione soltanto se le superfici sono disposte e gestite conformemente alle disposizioni di un progetto per l'interconnessione regionale, approvato dal Cantone. Questi deve cofinanziare i contributi nella misure di almeno il 10 per cento. Un progetto di interconnessione dura 8 anni.
La tabella seguente fornisce una panoramica delle superfici per l'interconnessione secondo i tipi di biodiversità e le zone agricole.
La tabella seguente fornisce una panoramica della ripartizione dei contributi per la biodiversità secondo Q I, Q II e interconnessione nei Cantoni e nelle zone agricole (senza distinzione secondo il tipo di SPB).
Per una panoramica sulla ripartizione dei contributi per la biodiversità nei Cantoni e nelle zone agricole (con distinzione secondo il tipo di SPB) vedasi la rubrica «Servizi».
Prati sfruttati in modo estensivo
I prati sfruttati in modo estensivo rappresentano la superficie inerbita più ricca di specie della Svizzera e sono promossi in maniera mirata mediante i contributi per la qualità. I prati più caratteristici sono quelli semisecchi e quelli di forasacco che possono ospitare oltre 50 specie vegetali per ara. I prati sfruttati in modo estensivo devono essere falciati almeno una volta l'anno e la vegetazione tagliata deve essere rimossa. A seconda della zona, le superfici possono essere utilizzate da metà giugno a metà luglio. Lo sfalcio tardivo assicura infatti la completa maturazione dei semi e promuove la biodiversità attraverso l’inseminazione naturale. Inoltre, invertebrati, uccelli che nidificano al suolo e mammiferi di piccola taglia dispongono di un periodo di tempo sufficiente per riprodursi.
Sulle superfici del livello qualitativo II sono regolarmente presenti piante indicatrici e si denota una composizione povera di sostanze nutritive e ricca di specie.
Contributi per la qualità per prati sfruttati in modo estensivo 2015
QI | QII | |
fr. / ha | fr. / ha | |
Zona di pianura | 1 500 | 1 500 |
Zona collinare | 1 200 | 1 500 |
ZM I e II | 700 | 1 500 |
ZM III e IV | 550 | 1 000 |
Aziende e superfici con prati sfruttati in modo estensivo 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 18 400 | 10 855 | 10 973 | 40 228 |
Superficie | ha | 38 678 | 16 971 | 25 105 | 80 754 |
Superficie per azienda | ha | 2,10 | 1,56 | 2,29 | 2,01 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 7 265 | 5 088 | 7 402 | 19 755 |
Superficie | ha | 9 152 | 6 381 | 14 842 | 30 374 |
Superficie per azienda | ha | 1,26 | 1,25 | 2,01 | 1,54 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per prati sfruttati in modo estensivo secondo i Cantoni e le zone agricole.
Prati sfruttati in modo poco intensivo
Nella definizione del tipo di habitat i prati sfruttati in modo poco intensivo sono spesso prati di avena altissima (regione di pianura) o prati di avena bionda (regione di montagna). Il contributo promuove prati di questo tipo che, secondo Schlup et al. (2013), ospitano una quarantina di specie vegetali. La loro ricca fioritura attira molte farfalle e altri insetti. Sui prati sfruttati in modo poco intensivo è autorizzato spandere quantitativi molto limitati di letame o compost. Per la gestione si applicano le stesse prescrizioni vigenti per i prati sfruttati in modo estensivo.
Sulle superfici del livello qualitativo II sono regolarmente presenti piante indicatrici e si denota una composizione ricca di specie.
Contributi per la qualità per prati sfruttati in modo poco intensivo 2015
QI | QII | |
fr. / ha | fr. / ha | |
Zona di pianura e collinare, ZM I e II | 450 | 1 200 |
ZM III e IV | 450 | 1 000 |
Aziende e superfici con prati sfruttati in modo poco intensivo 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 2 546 | 3 485 | 6 826 | 12 857 |
Superficie | ha | 2 060 | 3 502 | 13 658 | 19 220 |
Superficie per azienda | ha | 0,81 | 1,00 | 2,00 | 1,49 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 166 | 531 | 2 950 | 3 647 |
Superficie | ha | 132 | 408 | 3 075 | 3 615 |
Superficie per azienda | ha | 0,79 | 0,77 | 1,04 | 0,99 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per prati sfruttati in modo poco intensivo secondo i Cantoni e le zone agricole.
Pascoli e pascoli boschivi sfruttati in modo estensivo
I pascoli sfruttati in modo estensivo hanno generalmente una composizione povera di sostanze nutritive, sono per lo più estesi e su terreni non pianeggianti. I contributi vanno indirettamente a beneficio di molte specie animali che sono legate a piante tipiche dei pascoli o che si sono adattate agli habitat a mosaico creati dagli animali al pascolo. Le superfici dei pascoli sfruttati in modo estensivo devono essere adibite al pascolo almeno una volta l'anno. Sono ammessi sfalci di pulizia e la concimazione con le deiezioni degli animali al pascolo. Sul pascolo non devono essere apportati foraggi, ovvero non devono essere apportati foraggi esterni al pascolo.
Sulle superfici del livello qualitativo II devono essere regolarmente presenti piante indicatrici che denotano una composizione del suolo povera di sostanze nutritive e strutture favorevoli per la biodiversità.
I pascoli boschivi sono una forma tradizionale di utilizzo combinato di pascolo e bosco, particolarmente diffusi nel Giura e a sud delle Alpi. Il contributo è finalizzato alla promozione di specie che beneficiano di questo mosaico di habitat boschivi e con vegetazione erbacea. Per i pascoli boschivi si applicano fondamentalmente le stesse disposizioni di quelli sfruttati in modo estensivo. In più è possibile spandere concime aziendale, compost e concimi minerali non azotati solo previa autorizzazione degli organi forestali cantonali competenti. Solo la quota del pascolo è computabile e dà diritto ai contributi.
Sulle superfici del livello qualitativo II per i pascoli boschivi si applicano le stesse disposizioni di quelle del livello qualitativo II per i pascoli sfruttati in modo estensivo.
Contributi per la qualità per pascoli struttati in modo estensivo, per livello qualitativo e zona
QI | QII | |
fr. / ha | fr. / ha | |
Tutte le zone | 450 | 700 |
Aziende e superfici con pascoli e pascoli boschivi sfruttati in modo estensivo 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 4 493 | 4 621 | 8 526 | 17 640 |
Superficie | ha | 6 717 | 8 147 | 28 475 | 43 339 |
Superficie per azienda | ha | 1,50 | 1,76 | 3,34 | 2,46 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 678 | 1 131 | 4 260 | 6 069 |
Superficie | ha | 1 052 | 2 103 | 10 690 | 13 845 |
Superficie per azienda | ha | 1,55 | 1,86 | 2,51 | 2,28 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per pascoli e pascoli boschivi sfruttati in modo estensivo secondo i Cantoni e le zone agricole.
Terreni da strame
Alcune specie che figurano nella lista rossa sono presenti soltanto su terreni da strame, come ad esempio la genziana pneumonanthe o alcune specie di ortotteri (Agridea 2015). A causa della razionalizzazione delle forme di gestione, però, queste superfici non vengono più utilizzate e il loro numero diminuisce. L'obiettivo è contrastare questa evoluzione attraverso un contributo. Per terreni da strame s’intendono le superfici inerbite sfruttate in modo estensivo in luoghi paludosi e umidi che vengono falciate al massimo una volta all’anno e almeno ogni due o tre anni e il cui raccolto viene utilizzato solo eccezionalmente come foraggio all’interno dell’azienda.
Sulle superfici del livello qualitativo II sono regolarmente presenti piante indicatrici e si denota una composizione povera di sostanze nutritive e ricca di specie.
Contributi per la qualità per i terreni da strame 2015
QI | QII | |
fr. / ha | fr. / ha | |
Zona di pianura | 2 000 | 1 500 |
Zona collinare | 1 700 | 1 500 |
ZM I e II | 1 200 | 1 500 |
ZM III e IV | 950 | 1 500 |
Aziende e superfici con terreni da strame 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 2 005 | 1 949 | 3 518 | 7 472 |
Superficie | ha | 2 278 | 1 576 | 4 068 | 7 922 |
Superficie per azienda | ha | 1,14 | 0,81 | 1,16 | 1,06 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 1 378 | 1 474 | 2 618 | 5 470 |
Superficie | ha | 1 878 | 1 340 | 3 198 | 6 416 |
Superficie per azienda | ha | 1,36 | 0,91 | 1,22 | 1,17 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per terreni da strame secondo i Cantoni e le zone agricole.
Siepi, boschetti campestri e rivieraschi
Per siepi e boschetti campestri o rivieraschi s’intendono siepi basse, arbustive o arboree, siepi frangivento, gruppi di alberi, scarpate boscate e boschetti rivieraschi a forma di siepe. Queste superfici offrono cibo e rifugio a molti animali e pertanto sono promosse attraverso un contributo. Il boschetto deve essere opportunamente curato almeno ogni 8 anni. Su entrambi i lati di siepi, boschetti campestri e rivieraschi deve essere predisposta una fascia di superficie inerbita o da strame, che deve essere falciata almeno ogni 3 anni. Se confina con un pascolo, questa superficie può essere adibita a pascolo per un determinato periodo.
Nei boschetti del livello qualitativo II devono essere presenti soltanto specie autoctone di arbusti e alberi. Siccome diversi boschetti ospitano una grande varietà di specie animali, quelli del livello qualitativo II devono presentare almeno 5 specie diverse di arbusti e alberi ogni 10 metri. Una quota minima della fascia di arbusti deve essere composta da arbusti spinosi. Questi, infatti, rispetto ai noccioli o alle betulle, sono luoghi ideali per gli uccelli dove nidificare, trovare rifugio e cibo, come nel caso dello spin cervino e della rosa canina. In alternativa, il boschetto può presentare anche una quota minima di alberi tipici del paesaggio. Per le siepi, i boschetti campestri e rivieraschi che danno diritto a contributi è fissata una larghezza minima. La gestione del margine erboso avviene in maniera scaglionata.
Contributi per la qualità per siepi, boschetti campestri e rivieraschi 2015
QI | QII | |
fr. / ha | fr. / ha | |
Tutte le zone | 3 000 | 2 000 |
Aziende e superfici con siepi, boschetti campestri e rivieraschi 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 7 453 | 4 523 | 2 571 | 14 547 |
Superficie | ha | 2 065 | 1 224 | 519 | 3 807 |
Superficie per azienda | ha | 0,28 | 0,27 | 0,20 | 0,26 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Azienda/e | Numero | 2 857 | 1 756 | 625 | 5 238 |
Superficie | ha | 764 | 476 | 122 | 1 363 |
Superficie per azienda | ha | 0,27 | 0,27 | 0,20 | 0,26 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per siepi, boschetti campestri e rivieraschi secondo i Cantoni e le zone agricole.
Maggesi fioriti
I maggesi fioriti svolgono numerose importanti funzioni. Servono per proteggere i fiori selvatici minacciati e, durante tutto l'anno, ospitano una notevole varietà di animali, compresi organismi utili come sirfidi, coccinelle, carabidi o ragni (Agridea 2015). Inoltre offrono rifugio a lepri e uccelli. In autunno fungono da sito di svernamento e vie di spostamento per la fauna nella regione di pianura. Garantiscono inoltre una protezione contro l'erosione e il riposo del suolo. Il contributo è finalizzato a preservare tutte queste funzioni. Per maggesi fioriti si intendono le superfici che prima della semina erano state utilizzate come superfici coltive o occupate da colture perenni. Per la semina devono essere utilizzate sementi autorizzate per le SPB. Devono essere mantenuti nello stesso luogo per almeno 2 ma al massimo 8 anni cosicché si possa sviluppare un habitat naturale ricco di specie e strutture in grado di vivere intatto per diversi anni. Dopo l'aratura la stessa particella può essere nuovamente messa a maggese al più presto nel quarto periodo di vegetazione per evitare che nella superficie coltiva si accumulino semi di fiori selvatici e che di conseguenza le colture successive presentino un'infestazione eccessiva di malerbe. Sul maggese vanno rispettate diverse norme di sfalcio.
Contributi per la qualità per i maggesi fioriti 2015
QI | |
fr. / ha | |
Zona di pianura e collinare | 3 800 |
Aziende e superfici con maggesi fioriti 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna1 | Totale | |
Aziende | Numero | 1 818 | 371 | 37 | 2 226 |
Superficie | ha | 1 931 | 261 | 16 | 2 207 |
Superficie per azienda | ha | 1,06 | 0,70 | 0,43 | 0,99 |
Fonte: UFAG
1 Le aziende situate nella regione di montagna ricevono contributi per i maggesi fioriti se queste superfici sono ubicate nella zona di pianura o collinare.
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per maggesi fioriti secondo i Cantoni e le zone agricole.
Maggesi da rotazione
I maggesi da rotazione vengono promossi in particolare perché offrono protezione e cibo a lepri e uccelli che nidificano al suolo. Inoltre ospitano una notevole varietà di animali, compresi organismi utili come sirfidi, coccinelle, carabidi o ragni (Agridea 2015). Per maggesi da rotazione si intendono aree di superfici di avvicendamento delle colture che vengono mantenute da uno fino a tre periodi vegetativi e che prima della semina erano gestite come superfici coltive o ricoperte da colture perenni. Sono generate da biocenosi spontanee (solo con autorizzazione speciale) o sono composte da erbe campicole selvatiche e leguminose autoctone. Per la semina devono essere utilizzate sementi autorizzate per le SPB. Come nel caso dei maggesi fioriti, dopo l'aratura la stessa particella può essere nuovamente messa a maggese al più presto nel quarto periodo di vegetazione. I maggesi da rotazione possono essere falciati soltanto in determinati periodi.
Contributi per la qualità per i maggesi da rotazione 2015
QI | |
fr. / ha | |
Zona di pianura e collinare | 3 300 |
Aziende e superfici con maggesi da rotazione 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna1 | Totale | |
Aziende | Numero | 406 | 68 | 3 | 477 |
Superficie | ha | 534 | 76 | 0,3 | 610 |
Superficie per azienda | ha | 1,32 | 1,12 | 0,1 | 1,28 |
Fonte: UFAG
1 Le aziende situate nella regione di montagna ricevono contributi per i maggesi da rotazione se queste superfici sono ubicate nella zona di pianura o collinare.
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per maggesi da rotazione secondo i Cantoni e le zone agricole.
Strisce su superficie coltiva
Le strisce su superficie coltiva, intese come elemento permanente, servono da fonte di nutrimento nonché luogo di riparo e di svernamento per molti organismi utili e come elemento lineare sono importanti per l'interconnessione degli habitat naturali (Agridea 2015). Per questi motivi vengono promosse con un contributo. La striscia su superficie coltiva è una striscia, seminata con sementi di erbe selvatiche autoctone, su una superficie campicola o su una superficie con colture perenni. Per la semina devono essere utilizzate sementi autorizzate per le SPB. La striscia deve essere mantenuta nello stesso luogo per almeno 2 periodi di vegetazione. Nel primo anno, se vi è invasione di malerbe, si può procedere a sfalci di pulizia.
Contributi per la qualità per le strisce su superficie coltiva 2015
QI | |
fr. / ha | |
Zona di pianura e collinare, ZM I e II | 3 300 |
Aziende e superfici con strisce su superficie coltiva 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 582 | 185 | 5 | 772 |
Superficie | ha | 139 | 32 | 1 | 172 |
Superficie per azienda | ha | 0,24 | 0,17 | 0,21 | 0,22 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per strisce su superficie coltiva secondo i Cantoni e le zone agricole.
Fasce di colture estensive in campicoltura
Le fasce di colture estensive in campicoltura ospitano specie tradizionali di flora segetale come papavero, fiordaliso, agrostemma e per questo vengono promosse. Per fasce di colture estensive in campicoltura si intendono fasce marginali di colture campicole sfruttate in modo estensivo, seminate con cereali, colza, girasoli, leguminose a granelli o lino. I semi della flora segetale sono disponibili in loco e non possono essere seminati. Non possono essere utilizzati concimi azotati. Onde salvaguardare la flora segetale, è vietato combattere le malerbe con mezzi meccanici su vaste porzioni della superficie. Le fasce di colture estensive in campicoltura devono prevedere sulla stessa superficie almeno 2 colture principali susseguenti cosicché i semi della flora segetale abbiano tempo a sufficienza per spuntare.
Contributi per la qualità per le fasce di colture estensive in campicoltura 2015
QI | |
fr./ha | |
Tutte le zone | 2 300 |
Aziende e superfici con fasce di colture estensive in campicoltura 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 90 | 32 | 9 | 131 |
Superficie | ha | 116 | 71 | 1 | 188 |
Superficie per azienda | ha | 1,29 | 2,21 | 0,11 | 1,43 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per fasce di colture estensive in campicoltura secondo i Cantoni e le zone agricole:
Strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili
Le strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili sono state introdotte nel 2015. Sono una fonte importante di polline e nettare per api selvatiche e mellifere, bombi, altri organismi utili come sirfidi o cimici predatrici, in particolare nei mesi estivi scarsi di vegetazione da bottinare. Per strisce fiorite si intendono le superfici che prima della semina erano state utilizzate come superfici coltive o occupate da colture perenni. Devono essere seminate con sementi autorizzate per le SPB prima del 15 maggio. Le strisce fiorite devono essere mantenute per almeno 100 giorni e la rispettiva superficie non deve essere superiore a 50 are.
Contributi per la qualità per le strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili 2015
QI | |
fr./ha | |
Zona di pianura e collinare | 2 500 |
Aziende e superfici con strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna1 | Totale | |
Aziende | Numero | 346 | 73 | 30 | 449 |
Superficie | ha | 98 | 17 | 1,4 | 116 |
Superficie per azienda | ha | 0,28 | 0,23 | 0,04 | 0,26 |
Fonte: UFAG
1 Le aziende situate nella regione di montagna ricevono contributi per le strisce fiorite se queste superfici sono ubicate nella zona di pianura o collinare.
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per strisce fiorite per impollinatori e altri organismi secondo i Cantoni e le zone agricole:
Prati rivieraschi lungo i corsi d’acqua
A differenza dei prati sfruttati in modo estensivo, per i prati rivieraschi non vigono norme sull'epoca dello sfalcio. Alle aziende viene pertanto concessa maggiore flessibilità nella gestione di queste superfici, spesso difficile a causa della topografia. Analogamente a tutti gli altri tipi di prato, anche quelli rivieraschi lungo i corsi d'acqua devono essere falciati almeno una volta l'anno e possono essere adibiti al pascolo in determinati periodi se le condizioni del suolo sono favorevoli. Le superfici non possono avere una larghezza superiore a 12 metri per poter mantenere questo tipo di SPB più vicino possibile al corso d'acqua.
Contributi per la qualità per i prati rivieraschi lungo i corsi d'acqua 2015
QI | |
fr./ha | |
Tutte le zone | 450 |
Aziende e superfici con prati rivieraschi lungo i corsi d'acqua 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 164 | 88 | 59 | 311 |
Superficie | ha | 38 | 22 | 6 | 66 |
Superficie per azienda | ha | 0,23 | 0,25 | 0,10 | 0,21 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per prati rivieraschi lungo i corsi d'acqua secondo i Cantoni e le zone agricole.
Superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d'estivazione
Nelle Alpi la biodiversità è ancora molto marcata. Ciononostante cresce la minaccia rappresentata, da un lato, dall'intensivazione e, dall'altro, dalla cessazione della gestione (ovvero avanzamento delle sterpaglie e del bosco e abbandono). Per far fronte a questo rischio, vengono versati contributi del livello qualitativo II per prati, pascoli e terreni da strame utilizzati a scopo alpestre nella regione d'estivazione. Su queste superfici devono essere regolarmente presenti piante indicatrici che denotano una composizione povera di sostanze nutritive e ricca di specie. È consentito concimarle purché se ne salvaguardi la qualità botanica.
Contributi per la qualità per superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d'estivazione 2015
QII | |
fr. / ha | |
Regione d'estivazione | 150 |
Aziende e superfici con superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d'estivazione 2015
Livello qualitativo II | ||
Unità | Regione d'estivazione | |
Aziende | Numero | 4 377* |
Superficie | ha | 141 486* |
Superficie per azienda | ha | 32,32 |
Fonte: UFAG
* Dati solo parzialmente disponibili elettronicamente.
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d'estivazione secondo i Cantoni e le zone agricole.
Vigneti con biodiversità naturale
I vigneti vengono spesso impiantati in aree con un potenziale biologico elevato. Se questo potenziale e le condizioni di coltivazione non sono pregiudicati, si possono sviluppare habitat variati e ricchi (Agridea 2015). Per promuovere le specie di flora e fauna specifiche di siti relativamente secchi e caldi, la concimazione dei vigneti è consentita soltanto sotto i ceppi. Vigono norme sulla frequenza e sul modello di sfalcio delle superfici alla base dei ceppi. La concimazione con materiale organico e l'uso di prodotti fitosanitari sono consentiti soltanto in pochi casi.
Nei vigneti del livello qualitativo II sono regolarmente presenti piante indicatrici ed elementi strutturali che promuovono la biodiversità. Sulla base delle piante indicatrici si denota una composizione povera di sostanze nutritive e ricca di specie.
Contributi per la qualità per vigneti con biodiversità naturale 2015
QII | |
fr. / ha | |
Tutte le zone | 1 100 |
Aziende e superfici con vigneti con biodiversità naturale 2015
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 282 | 110 | 58 | 450 |
Superficie | ha | 556 | 191 | 69 | 816 |
Superficie per azienda | ha | 1,97 | 1,74 | 1,19 | 1,81 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per vigneti con biodiversità naturale secondo i Cantoni e le zone agricole.
Alberi da frutto ad alto fusto nei campi
Gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi sono un habitat ideale per animali quali uccelli, pipistrelli e insetti (Agridea 2015). Per alberi da frutto ad alto fusto nei campi si intendono alberi da frutto a nocciolo e a granella, castagni e noci in selve curate. I contributi sono versati a partire da 20 alberi per azienda e soltanto fino a un determinato numero di alberi per ettaro. Gli alberi devono essere piantati a una distanza adeguata che garantisca uno sviluppo e una capacità di resa normali. Il tronco deve raggiungere un'altezza minima e al culmine di esso gli alberi devono presentare almeno tre tralci laterali legnosi. Gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi possono essere concimati. Non è autorizzato l'impiego di erbicidi ai piedi del tronco, fatta eccezione per gli alberi di meno di 5 anni.
Sulle superfici con alberi da frutto ad alto fusto nei campi del livello qualitativo II devono essere regolarmente presenti strutture favorevoli alla biodiversità. La superficie del frutteto deve essere di almeno 20 are e contenere almeno 10 alberi da frutto ad alto fusto. Vigono norme per la densità di alberi con un valore minimo e uno massimo, così come per la distanza massima tra i singoli alberi. Gli alberi vanno potati a regola d'arte. Il frutteto ad alto fusto deve essere combinato localmente con un'altra SPB (superficie computabile) che si trova nelle vicinanze. Queste disposizioni fanno sì che la superficie con alberi da frutto ad alto fusto nei campi sia un habitat naturale pregiato.
Contributi per la qualità per alberi da frutto ad alto fusto nei campi 2015
QI | QII | |
fr./albero | fr./albero | |
Tutte le zone | 15 | 30 |
Aziende e superfici con alberi da frutto ad alto fusto nei campi 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 14 142 | 10 647 | 5 269 | 30 058 |
Alberi | Numero | 1 107 791 | 826 026 | 291 122 | 2 224 939 |
Alberi per azienda | ha | 78,33 | 77,58 | 55,25 | 74,02 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 5 556 | 4 891 | 1 637 | 12 084 |
Alberi | Numero | 399 984 | 300 629 | 70 247 | 770 860 |
Alberi per azienda | ha | 71,99 | 61,47 | 42,91 | 63,79 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per alberi da frutto ad alto fusto nei campi secondo i Cantoni e le zone agricole.
Contributi di qualità per i noci 2015
QI | QII | |
fr./albero | fr./albero | |
Tutte le zone | 15 | 15 |
Aziende e numero di noci 2015
Livello qualitativo I | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 3 600 | 2 260 | 1 091 | 6 951 |
Alberi | Numero | 31 254 | 11 815 | 6 259 | 49 328 |
Alberi per azienda | ha | 6,68 | 5,23 | 5,74 | 7,10 |
Livello qualitativo II | |||||
Unità | Regione di pianura | Regione collinare | Regione di montagna | Totale | |
Aziende | Numero | 987 | 652 | 188 | 1 827 |
Alberi | Numero | 9 314 | 2 991 | 675 | 12 980 |
Alberi per azienda | ha | 9,44 | 4,59 | 3,59 | 7,10 |
Fonte: UFAG
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per i noci secondo i Cantoni e le zone agricole.
Alberi indigeni isolati adatti al luogo e viali alberati
Gli alberi indigeni isolati adatti al luogo e i viali alberati contribuiscono alla preservazione della biodiversità perché gli uccelli e i pipistrelli possono trovar riparo nelle cavità, i rapaci, come il gheppio comune, possono posarsi sui rami e gli insetti trovano il loro habitat naturale nel legno morto (Agridea 2015). La distanza tra due alberi che danno diritto ai contributi è di almeno 10 metri. Il terreno ai piedi degli alberi non deve essere concimato in un raggio di almeno 3 metri.
Per gli alberi indigeni isolati adatti al luogo e i viali alberati non vengono erogati contributi per la qualità, bensì soltanto contributi per l'interconnessione.
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per alberi indigeni, isolati e viali alberati secondo i Cantoni e le zone agricole.
Superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione
Per superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione s'intendono habitat naturali pregiati dal profilo ecologico che non corrispondono ad alcun altro elemento SPB. Le condizioni relative a queste superfici sono fissate dai Servizi cantonali per la protezione della natura d'intesa con i Servizi cantonali d'agricoltura e con l'UFAG.
Per superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione non vengono erogati contributi per la qualità, bensì soltanto contributi per l'interconnessione.
La tabella seguente fornisce una panoramica dei contributi versati per superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione secondo i Cantoni e le zone agricole.
Bibliografia
Schlup, B., Stalling, T., Plattner, M., Weber, D. (2013): Die Artenvielfalt des durchschnittlichen Dauergrünlands der Schweiz - Ein Vergleich zu naturschutzfachlich wertvollen Wiesen und Weiden. Abgerufen am 16.04.2015 von http://www.hintermannweber.ch/public/pdf/papers_schlupetal.2013nul.pdf
Schmid, W., Wiedemeier, P., Stäubli, A. (2001): Extensive Weiden und Artenvielfalt – Synthesebericht. Abgerufen am 16.04.2015 von http://poel.ch/pdf/Weidebericht_BUWAL.pdf
Agridea (2015): Biodiversitätsförderung in der Schweizer Landwirtschaft. Abgerufen am 20.04.2015 von http://www.bff-spb.ch/de/biodiversitaetsfoerderflaechen/
Judith Ladner Callipari, UFAG, Settore Pagamenti diretti Programmi, judith.ladner@blw.admin.ch (contributi per la qualità)
Maya Imfeld, UFAG, Settore Pagamenti diretti Programmi, maya.imfeld@blw.admin.ch (contributo per l'interconnessione)
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