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Le norme d’importazione costituiscono uno strumento importante per l’agricoltura elvetica nell’ambito del commercio estero. Le principali disposizioni in materia, come, ad esempio, quelle sui permessi generali d’importazione, sulla determinazione delle aliquote di dazio o sulla ripartizione dei contingenti doganali, sono contenute nell'ordinanza sulle importazioni agricole (OIAgr). Molti importatori e consumatori ritengono opinabili le numerose norme d'importazione, considerato che esistono sempre più accordi di libero scambio. Pertanto, l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) s'impegna, laddove possibile, per semplificarle e per ridurre il dispendio amministrativo. Nel 2015 il Consiglio federale, su proposta dell'UFAG, ha preso una decisione importante a tal riguardo, abrogando le disposizioni concernenti l'importazione prima del pagamento del prezzo di aggiudicazione nell'ambito della vendita all'asta di quote di contingente doganale.
 
La disposizione in base alla quale, nella vendita all'asta di quote di contingente, la merce poteva essere importata all'aliquota di dazio (ADC) soltanto ad avvenuto pagamento dell'intero prezzo di aggiudicazione aveva lo scopo di evitare che le quote di contingente vendute all'asta fossero esaurite prima del pagamento del prezzo di aggiudicazione. Nel frattempo, i termini di pagamento ordinari di 30-150 giorni, a seconda del tipo di quote di contingente doganale e della durata dell'assegnazione, sono stati in parte considerevolmente ridotti. Fino a quel momento, se la merce veniva importata nel quadro del contingente doganale prima di aver pagato il prezzo di aggiudicazione, l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) fatturava all'importatore la differenza tra l'ADC e l'aliquota di dazio fuori contingente. In pratica la merce veniva trattata come se fosse stata importata al di fuori del contingente doganale. Gli importatori potevano essere esonerati dall'obbligo di pagare il prezzo di aggiudicazione prima di effettuare l'importazione fornendo una garanzia (garanzia bancaria o fideiussione). Nella sua sentenza del 24 gennaio 2014, il Tribunale federale ha ritenuto sproporzionata la richiesta di versare la differenza tra le aliquote di dazio in caso di mancato pagamento del prezzo di aggiudicazione prima dell'importazione. Di conseguenza si è dovuto procedere alla modifica delle pertinenti disposizioni. Nell’ottica di sgravare gli importatori, quelle contenute nell'OIAgr sono state abrogate con effetto al 1° gennaio 2016. Le disposizioni relative al pagamento del prezzo di aggiudicazione, ai termini e ai solleciti non sono invece state modificate.

Un'altra semplificazione amministrativa decisa dal Consiglio federale riguarda l'importazione di orzo, avena e mais nel quadro del contingente doganale n. 28 (Cereali grezzi destinati all'alimentazione umana). Fino a quel momento, i cereali in questione potevano essere importati soltanto da chi disponeva di adeguati impianti di trasformazione, trasformava nella propria azienda le merci importate, garantiva, con rese minime stabilite, la fabbricazione di prodotti idonei all'alimentazione umana e si impegnava a pagare posticipatamente la differenza di dazio qualora i valori di resa stabiliti non fossero stati raggiunti. Il contrasto con un disciplinamento del mercato liberale ed efficiente dal profilo amministrativo era palese e pertanto le disposizioni sono state snellite. Dal 2016 chi intende importare cereali grezzi nel quadro del contingente doganale deve soltanto confermare all'AFD che si impegnerà a utilizzare la merce per l'alimentazione umana e che nella trasformazione sarà raggiunta una resa minima. In tal modo il controllo è garantito e ci si assicura che non venga destinata all'alimentazione degli animali una quota troppo grande di cereali grezzi.
 
Nel 2015 è stato nuovamente necessario aumentare temporaneamente alcuni contingenti doganali e contingenti doganali parziali per coprire il fabbisogno nazionale. Tutti e tre i contingenti doganali parziali di patate (da semina, da tavola e destinate alla trasformazione) sono stati temporaneamente aumentati una volta. Nell'anno oggetto del rapporto sono, inoltre, state prese decisioni per un sufficiente approvvigionamento del mercato di patate nel 2016. I raccolti scarsi e la presenza di un numero superiore alla media di tuberi di piccole dimensioni, hanno determinato un maggior fabbisogno d’importazione, soprattutto da parte dell'industria di trasformazione. Per far fronte alle maggiorazioni di contingenti doganali, effettuate a più riprese negli ultimi anni, l'UFAG ha chiesto al Consiglio federale di aumentare permanentemente da 2500 a 4000 tonnellate, a partire dal 2017, per lo meno il contingente doganale parziale delle patate da semina.

L'UFAG è responsabile anche dell'adeguamento periodico dei tributi doganali su zucchero, cereali, alimenti per animali e semi oleosi. Il Consiglio federale ha delegato all'UFAG questo compito fissando norme severe. I tributi doganali contemplano i dazi e i contributi al fondo di garanzia. Per i cereali panificabili i tributi non hanno subito variazioni nel 2015. Quelli per lo zucchero sono stati modificati con effetto al 1° febbraio 2015, quelli per gli alimenti per animali e i semi oleosi, come di consueto, mensilmente, poiché nell'ampia gamma di prodotti si è sempre reso necessario adeguarne qualcuno. 

Una sintesi dettagliata di queste modifiche è contenuta nel rapporto del Consiglio federale concernente le misure tariffali prese nel 2015 nel quale sono pubblicati anche l’attribuzione e l'utilizzo delle quote dei contingenti doganali. Informazioni in proposito e su altri temi concernenti le importazioni agricole sono disponibili sul sito Internet dell’UFAG sotto Temi > Importazione di prodotti agricoli o direttamente sotto www.import.ufag.admin.ch.

Ripartizione dei contingenti doganali per la carne rossa in base al numero di macellazioni

Il 2015 è stato il primo anno in cui il 40 per cento delle quote di contingente doganale di carne bovina, ovina, caprina ed equina è stato ripartito in base al nuovo metodo del numero di animali macellati. Le quote sono state calcolate sulla scorta delle domande inoltrate dai cosiddetti beneficiari della cessione alla banca dati sul traffico di animali (BDTA) entro il 31 agosto 2014. Il beneficiario della cessione è la persona autorizzata dal macello nell'ambito della notifica di macellazione e mediante registrazione del rispettivo numero BDTA a presentare domanda per ottenere quote di contingente. Naturalmente anche il macello stesso può essere il beneficiario della cessione. Persino il modulo elettronico è impostato in maniera tale che nella maschera per la registrazione della notifica di macellazione nel campo “beneficiario della cessione” la prima indicazione che compare è il numero BDTA del macello. Le domande di quote di contingente del 2016 erano basate sul periodo di calcolo (periodo di macellazione) dal 1° luglio 2014 al 30 giugno 2015. A differenza del periodo di calcolo per le quote di contingente del 2015, che andava soltanto dal 1° gennaio al 30 giugno 2014, nell'anno oggetto del rapporto, ai fini del calcolo delle quote per l’anno seguente ci si è basati per la prima volta sul numero delle macellazioni di un anno intero. Di conseguenza le cifre utilizzate per il calcolo nel caso di ovini ed equini sono più che raddoppiate. Per i bovini e soprattutto per i caprini, macellati prevalentemente in primavera, l'aumento non è stato così marcato, ed ammontava rispettivamente all’80 e al 46 per cento. Si constata che le quote di macellazioni fatte valere sono alte, commisurate al numero di animali effettivamente macellati. Per tutte e quattro le specie animali, in media, sono ammontate al 97,7 per cento, il che equivale a una crescita di quasi il 7 per cento rispetto al primo periodo di calcolo, riconducibile soprattutto al forte incremento delle macellazioni di bovini; infatti, per l'assegnazione di quote di contingente è stato fatto valere il 98,4 per cento delle 640 872 macellazioni. Nella tabella seguente sono riportati altri valori e cifre. 

La tabella contiene anche dati relativi alla concentrazione delle quote correlata al nuovo metodo di ripartizione. Le ripartizioni sono molto ampie per tutti e quattro i tipi di carne. Nel complesso, 279 persone (2014: 244) hanno ricevuto quote sulla scorta della macellazione di almeno una specie animale. Le ripartizioni sono tuttavia anche molto unilaterali. Il totale delle 5 maggiori quote per tutte le specie animali è aumentato attestandosi su una percentuale compresa tra il 52 e il 64 per cento. Parallelamente è cresciuto il numero dei titolari di quote inferiori all'1 per cento, eccezion fatta per i bovini dove il numero è rimasto invariato a 210. L’incremento del numero dei titolari di piccole quote potrebbe indurre a pensare che il totale di quelle inferiori all'1 per cento sia aumentato. Tuttavia ciò si è verificato soltanto per i caprini dove si è registrato un massiccio aumento, pari al 5 per cento. Per bovini ed equini il totale è rimasto invariato, mentre per gli ovini è diminuito addirittura di quasi il 3 per cento.

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Risultati delle vendite all’asta per il periodo di contingentamento 2015

La ripartizione dei contingenti doganali rappresenta una parte considerevole dell’esecuzione delle norme d’importazione. Per quelli che non possono essere assegnati tramite la procedura più semplice, ovvero in base all’ordine di entrata delle dichiarazioni doganali («procedura progressiva»), si effettua spesso la vendita all’asta. Per il periodo di contingentamento 2015 l’UFAG ha indetto 95 bandi per assegnare diversi contingenti doganali parziali. Il numero delle vendite all'asta è sceso leggermente al di sotto di 100 perché nel settore della carne sono stati venduti all'asta soltanto 84 contingenti doganali parziali, tra cui nessuno per la carne suina.
 
Anche i quantitativi messi all'asta sono diminuiti. Ciò è riconducibile in primo luogo al nuovo sistema di ripartizione dei contingenti doganali per l'importazione di carne. Per la liberazione di carne bovina, ovina, caprina ed equina, dal 2015 il 40 per cento delle quote di contingente doganale è ripartito in base al numero di animali macellati. Ciò ha determinato un calo del 18 per cento circa, rispetto al 2014, dei quantitativi di contingenti doganali messi all'asta che sono passati da 87 553 a 71 919 tonnellate. Il ricavo nel settore della carne è calato del 14,9 per cento (-35,3 mio. fr.) attestandosi a 201,1 milioni di franchi. Il calo percentuale segnato dai quantitativi è stato maggiore rispetto a quello del ricavo e ciò indica che i prezzi d'asta per i contingenti doganali di carne sono generalmente aumentati. Per quanto riguarda le categorie di carne ripartite in base al nuovo sistema, si è registrato un calo di oltre il 40 per cento sia del quantitativo (-51 %; 15 358 t) sia del ricavo (-41,3 %; 38,5 mio. fr.). Il prezzo d'aggiudicazione medio è tuttavia aumentato di 10 centesimi attestandosi a 2.80 fr./kg per tutte le categorie di carne. Per quelle assegnate nella misura del 40 per cento in base al nuovo metodo di ripartizione si è osservato addirittura un rincaro di 60 centesimi a 3.56 fr./kg.

Gli offerenti usufruiscono praticamente per tutti i bandi della possibilità di presentare le offerte mediante l’applicazione Internet Vendita all’asta elettronica. Più dell'80 per cento delle oltre 8000 offerte è stato inoltrato in questa maniera. La percentuale è rimasta praticamente invariata anche se avrebbe potuto essere maggiore se l'unico problema degno di nota nell'applicazione web non si fosse verificato proprio alcune ore prima della scadenza del termine di presentazione delle offerte per una liberazione semestrale di contingenti doganali per l'importazione di carne.
 
Nella tabella seguente sono riportati i risultati dettagliati delle vendite all’asta di contingenti del 2015.

Risultati delle vendite all'asta per il periodo di contingentamento 2015

Emanuel Golder, UFAG, Settore Importazioni ed esportazioni, emanuel.golder@blw.admin.ch